1454948048È stato pubblicato sul Journal of Frontiers in Human Neuroscience l’ultimo lavoro firmato da Francesco Cerritelli, Piero Chiacchiaretta, Francesco Gambi e Antonio Ferretti, dal titolo Effect of Continuous Touch on Brain Functional Connectivity Is Modified by the Operator’s Tactile Attention. Qui il link

Condotto nell’ambito di C.O.M.E. Collaboration ONLUS, del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche e dell’Istituto per le tecnologie biomediche avanzate dell’Università di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”, lo studio randomizzato-controllato di risonanza magnetica funzione (fMRI), ha voluto esplorare l’effetto del tocco statico di un operatore impegnato in un compito attentivo uditivo o tattile, sulla connettività cerebrale.

Il tocco è stato sempre considerato un canale di comunicazione molto potente che gioca un ruolo nella regolazione delle nostre emozioni, benessere e probabilmente nella percezione del sé. Alcuni studi hanno dimostrato che la stimolazione delle fibre afferenti C-tattili – elementi neuroanatomici essenziali del tocco affettivo – attivano specifiche aree cerebrali, e tali pattern di attivazione sono influenzati dall’attenzione del soggetto che viene toccato. Non ci sono tuttavia ricerche che documentino come lo stato cognitivo di colui che somministra il tocco produca cambiamenti nella connettività funzionale del soggetto toccato.

Scopo di questo studio in singolo cieco è stato quello di dimostrare come il prolungamento nel tempo di un particolare stato attentivo dell’operatore possa modificare in maniera significativa i pattern di connettività funzionale che coinvolgono aree corticali importanti per il processamento di informazioni interocettive e attentive legate al tocco in colui che viene toccato.

Il lavoro ha incluso 40 soggetti adulti sani destrimani e li ha randomizzati in un gruppo di attenzione tattile dell’operatore (OTA) e in un gruppo di attenzione uditiva dell’operatore (OAA). Durante I 5 resting state di fMRI (metodo di imaging cerebrale funzionale), il tocco è stato somministrato mentre l’operatore focalizzava la propria attenzione o sulla percezione tattile derivante dalle sue mani (gruppo OTA) oppure su una stimolo uditivo ripetuto (gruppo OAA).

L’analisi di connettività funzionale ha rivelato nello specifico che il tocco statico sostenuto e prolungato applicato dall’operatore impegnato nel compito attentivo tattile produce un significativo aumento dell’anticorrelazione fra la corteccia del cingolo posteriore (PCC) e l’insula di destra (INS) cosi come con giro frontale inferiore di destra, ma questi cambiamenti di connettività funzionale sono marcatamente differenti fra i due gruppi OTA e OAA solo dopo 15 minuti di tocco.
Oltre ad aver dimostrato il legame tra lo stato cognitivo dell’operatore e la connettività cerebrale in colui che viene toccato, i risultati mostrano, inoltre, che l’anticorrelazione fra PCC e l’insula di sinistra ha un distintivo comportamento nel tempo: essa infatti inizia e termina prima rispetto a PCC e INS-destra.

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