11Per tutti gli animali, compreso l’essere umano, il parto è una condizione naturale stimolata dall’ossitocina, un ormone che viene rilasciato soltanto durante il travaglio e il rapporto sessuale. Eppure la nascita di un bambino avviene spesso in un contesto che non ha nulla di naturale e che interferisce con il parto stesso: continua presenza di medici e infermieri, una posizione orizzontale sul lettino imposta alle mamme che non facilita l’espulsione e anzi provoca dannose lacerazioni, luci che abbagliano e allungano il tempo della nascita.

L’Oms raccomanda alle partorienti di scegliere la posizione più comoda durante il parto, eppure questo non avviene in moltissimi ospedali dove l’unica opzione è il lettino.

E’ proprio questa scelta imposta alle future mamme a rendere quasi indispensabile l’episiotomia, e cioè l’incisione della vagina per allargare il canale del parto: succede al 70% delle partorienti, ma se potessero scegliere in quale posizione far nascere il bambino questo danno sarebbe probabilmente evitato. In realtà le donne non possono scegliere quasi nulla: per motivi che non hanno a che fare con la medicina, a loro è vietato persino di bere e mangiare durante il travaglio, mentre l’ossitocina in queste condizioni di stress smette di essere prodotta e per questo motivo deve essere iniettata direttamente nel corpo delle partorienti.

Purtroppo queste pratiche vengono effettuate senza il consenso della donna o senza che le venga chiesto un parere. Tuttavia la conseguenza più grave di queste modalità è il ricorso sempre più frequente al taglio cesareo, che ormai avviene nel 40% delle nascite: i medici annotano spesso nella cartella che il cesareo è stato necessario perché la partoriente non cooperava. Ma se il parto avvenisse in condizioni più vicine alle esigenze delle donne molto probabilmente l’intervento del cesareo sarebbe molto più limitato.

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