Thumbnail2Verso la fine degli anni ‘70 un osteopata americano, J.E. Upledger, dopo numerose ricerche ideò un particolare approccio osteopatico a cui diede il nome di rilassamento somato emozionale. Secondo Upledger, ogni trauma psichico o fisico viene assorbito da specifiche aree del corpo nelle quali viene poi trattenuto grazie alla capacità di memorizzazione intrinseca che posseggono tutti i tessuti, e questi come conseguenza esprimeranno un insieme di sintomi tra cui spesso il dolore. Attraverso il processo del rilassamento somato emozionale, è possibile intervenire su questi tessuti tramite opportune induzioni tattili supportate a volte da induzioni verbali, liberandoli dalle ritenzioni emotive in essi contenuti. Nel momento in cui avviene questa liberazione si ottiene un forte rilassamento tissutale e la comparsa di ricordi dettagliati dell’evento traumatico, dando così la possibilità al soggetto di metabolizzarlo coscientemente. Per Upledger il rilassamento somato emozionale è una metodica in continua evoluzione grazie alle nuove conoscenze acquisite giorno dopo giorno dagli operatori. Infatti, osteopati di tutto il mondo che utilizzano e hanno utilizzato questo approccio, lo hanno arricchito con le loro conoscenze, dando vita a svariate metodiche che oggi vengono classificate sotto il nome di “osteopatia somato emozionale” .

Questo approccio fa parte della terapia CranioSacrale ed agisce sulle restrizioni che possono avere origini emotive. Durante la terapia somato-emozionale il terapista localizza nodi con contenuti emotivi e tramite il solo movimento il dialogo terapeutico o le immagini terapeutiche accompagna il cliente nell’affrontare emozioni o traumi che si rivelano dall’inconscio. Il contatto fisico e la percezione del ritmo craniosacrale gli danno un riscontro immediato su come il cliente sta affrontando l’emozione e da indicazioni sull’avvenuto rilascio o sui limiti e capacità del cliente a proseguire piu a fondo. Si tratta insomma di un’accompagnamento sulla strada della risoluzione, con grande presenza personale del terapista, di situazioni non elaborate stoccate nell’inconscio e quindi nel corpo.

La terapia somato-emozionale viene applicata ogni qualvolta il terapista localizza una contrazione o nodo strutturale che possiede un contenuto emotivo.

Un nodo emotivo si instaura dopo l’insorgenza di eventi traumatici partenti dalla primissima infanzia anche prenatale, ad interventi traumatici recenti. Come eventi traumatici vengono intesi tutti gli interventi sulla sfera emotiva che per via della loro rapidità di insorgenza o per la loro grande mole traumatica l’essere non ha saputo elabore o sono stati repressi dalla mente conscia e depositati nell’incoscio. Questi nodi possono dopo qualche tempo provocare schemi comportamentali e convinzioni basilari inadatti. Inoltre i nodi sono strettamente connessi all’insorgenza di dolori cronici sulle linee di tensioni provocati da essi e a posture errate che favoriscono l’insorgenza di ulteriori dolori dati da contrazioni muscolari di regioni anche lontane dai nodi.

disturbi derivanti da un blocco somato-emozionale:

  • Emicrania e mal di testa cronico.
  • Dolori cronici del collo(cervicale) e della schiena.
  • Disturbi di coordinazione motorie.
  • Problemi dovuti allo stress e alla tensione.
  • Stanchezza cronica.
  • Disturbi del sistema nervoso.
  • Difficoltà emotive.
  • Difficoltà di apprendimento.
  • Disturbi da stress post-traumatico.
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