Si definisce colpo di frusta (whiplash) un trauma distorsivo del rachide che abbia un “effetto sorpresa”, nel quale cioè si riscontri un meccanismo accelerativo-decelerativo di trasferimento di energia sul collo che può conseguire a collisioni anteriori o laterali di veicoli a motore o a seguito di eventi traumatici legati ad attività sportive. Con tale definizione si intende una sollecitazione acuta del rachide cervicale associata distorsione o distrazione o temporanea sublussazione nei casi più gravi, con frequente interessamento delle strutture legamentose, del disco intervertebrale, della capsula e dei muscoli.
Affinché si verifichi un whiplash, è necessario che ci sia un’accelerazione, cioè una variazione di velocità in una direzione, e la brusca inversione di marcia nella direzione opposta. Questo movimento tende a cogliere di sorpresa tutte le strutture muscolo-articolari del tratto cervicale e, nello specifico, del rachide.

Due casi

  1. un corpo in movimento può essere fermato bruscamente;
  2. un corpo fermo può essere messo in moto bruscamente.

Due tempi

  1. accelerazione della parte bassa del corpo in avanti con proiezione posteriore del capo;
  2. proiezione anteriore del capo non appena la parte bassa del corpo decelera.

Il fenomeno del colpo di frusta è tanto più forte quanto più la decelerazione è violenta. In ogni caso, l’evento traumatico generalmente determina un’improvvisa escursione del capo sui vari piani dello spazio.

Può verificarsi:

una iperestensione (la testa si piega all’indietro sul collo e i muscoli flessori si contraggono) seguita da una iperflessione (la testa rimbalza in avanti comprimendo le strutture del collo).

Questa condizione si verifica spesso per il classico tamponamento automobilistico, dove il soggetto posizionato nell’auto tamponata subisce un primo trauma che gli porta la porzione cervicale in iperestensione e, dopo l’urto, si verifica una sorta di “rimbalzo” tale da forzare la zona cervicale in iperflessione. Tuttavia si possono riscontrare anche iperflessioni laterali, cioè movimenti sul piano verticale, che possono accrescere gli effetti del trauma.

Ad essere determinanti perché si verifichi un colpo di frusta, non sono soltanto la velocità o la violenza del trauma, ma soprattutto l’imprevedibilità dell’evento da parte del soggetto malcapitato.

L’OMS definisce la nozione di:

  • whiplash (colpo di frusta), ma anche quella di
  • whiplash injury (conseguenze lesionali del colpo di frusta) e quella di
  • whiplash associated disorders (manifestazioni cliniche secondarie al whiplash injury, le cosiddette WAD, vero nodo cruciale del problema).

Sintomi

Ogni colpo di frusta è diverso a seconda dei tanti fattori che possono variare a seconda dei casi: l’età, la dinamica dell’incidente, le condizioni osteoarticolari, i legamenti, la velocità al momento dell’incidente ecc..  La gravità del colpo di frusta dipende anche dalla brusca accelerazione o decelerazione che il corpo subisce in seguito allo shock.
Anche i sintomi, dunque, possono variare da caso a caso. Quelli più comuni sono:

  • indolenzimento
  • mal di testa
  • dolori a spalle, collo e braccia
  • vertigini
  • formicolii
  • debolezza
  • nausea e vomito
  • dolori al petto
  • sbalzi di pressione
  • perturbazione sfera visiva o vestibolare
  • amnesia

PUNTO DI VISTA OSTEOPATICO

In osteopatia si lavora non solo sulla cervicale ma su tutta la colonna vertebrale. Secondo l’approccio osteopatico, quindi, il colpo di frusta è inserito in un quadro ben più ampio del solo tratto cervicale. Il fegato è l’organo che più di tutti trasmette il trauma. Questo perché ha una massa maggiore ed uno spostamento più significativo per cui, molto spesso, le conseguenze del colpo di frusta sono legate ad una disfunzione della mobilità del fegato che, a sua volta, crea una disfunzione nel diaframma, al cui blocco contribuisce anche lo shock dovuto all’evento traumatico.

Il colpo di frusta viene associato comunemente alla porzione cervicale, ma dal punto di vista osteopatico il problema si riscontra soprattutto ai blocchi di mobilità delle vertebre toraciche che sono il punto fisso. La cervicale, infatti, si muove nei 3 piani dello spazio, mentre le vertebre toraciche si caratterizzano per i blocchi di mobilità, per cui i problemi si riscontrano nell’articolazione cervico dorsale. L’osteopatia può essere molto efficace per curare il colpo di frusta sia in fase acuta che cronica, sebbene il trattamento osteopatico possa variare da paziente a paziente.
Scopo della manipolazione osteopatica nel trattamento della distorsione del rachide cervicale, è quello di ripristinare la mobilità e la circolazione, dunque ristabilire la giusta mobilità e funzionalità nel corpo.

FacebookTwitterGoogle+